Oggi parliamo di un tipico incidente in acqua la SINCOPE DA APNEA PROLUNGATA: un nuotatore perde coscienza sott’acqua a causa di un eccessivo e volontario prolungamento dell’apnea. Sott’acqua ci sono alcuni campanelli di allarme che ci avvertono della necessità di respirare di nuovo. Il primo è “psicologico”: chi non è abituato a nuotare in apnea e trattenere a lungo il respiro, sente quasi subito il bisogno di riemergere (molto prima dell’effettivo bisogno di respirare di nuovo). Il campanello che “suona” invece è attivato dalla riduzione dell’ossigeno del sangue (ipossia) e soprattutto dall’aumento della pressione dell’anidride carbonica che dà un chiaro segnale che ci si sta avvicinando al punto oltre il quale l’apneista perderà coscienza. Questo segnale (anticipato dalla cosiddetta “fame di aria”) sono le contrazioni (involontarie) dei muscoli respiratori e del diaframma (CONTRAZIONI DIAFRAMMATICHE). Se sentite questo “segnale” riemergete immediatamente. Perché oltre, dopo un breve periodo di falso benessere in cui si ha come l’impressione di non aver più bisogno di respirare, sopraggiunge la sincope e si perde conoscenza!
ATTENZIONE poi all’IPERVENTILAZIONE prima dell’apnea. L’iperventilazione è una pericolosa tecnica respiratoria utilizzata per resistere sott’acqua più a lungo. Si tratta di quelle profonde inspirazioni in serie che tutti noi abbiamo fatto prima di un’apnea. Ecco, NON FATELE!!!! Perché così facendo, è vero che si abbassa momentaneamente il livello di anidride carbonica nel sangue (aumentando quello di ossigeno), ma si ritarda anche l’unico segnale che abbiamo che ci avverte del momento di respirare di nuovo. Si disattiva in sostanza l’unico campanello di allarme che il nostro corpo “suona” (quello delle contrazioni diaframmatiche), spostandolo oltre il punto in cui è molto alto il rischio di perdere conoscenza sott’acqua per ipossia (mancanza di ossigeno), che giunge quindi senza avvertimento. Quindi NON IPERVENTILATE MAI prima di un’apnea!!